LO SPECCHIO [Osho]

martedì 12 febbraio 2008

Massalve! Eccomi qui a postare un po' di ca**i miei eheh

Oggi, giocando giocando (ma non troppo) ho interrogato gli Arcani. Lo faccio raramente ... perchè spesso mi faccio prendere dalla paura di sentire cose che non vorrei sentire. Oggi, dopo alcune new entry degli ultimi giorni, ho preso coraggio e deciso di farlo, e chiedere ciò su ho sempre avuto una paura fottuta di ... sentire qualcosa. Ahahahahahah (RISATA ISTERICA)

"Parlarmi del rapporto tra me e la persona più importante della mia vita".

Nonostante la suddetta definizione sia sempre stata molto confusa e combattuta dentro di me, è da un po' che non ho più dubbi sulla profondità di questa relazione. E lo sai che sto parlando di te.


Questo schema è usato per acquisire un'intuizione rispetto a una relazione con una persona amata, un amico, un parente, e così via. Lo schema espone ogni indivi
duo nel proprio processo esistenziale nel momento presente, nonché le energie composite del partner, o della relazione.


Carta 1: la mia situazione fisica nel momento presente


77. NOI SIAMO IL MONDO
Allorché migliaia e migliaia di persone in tutto il mondo celebrano, cantano, danzano, sono estatiche, ebbre del divino, non esiste alcuna possibilità di un suicidio globale. Una tale festa e una risata così fragorosa, una simile salute mentale e un tale benessere, una tale naturalezza e una simile spontaneità, come possono permettere alla guerra di esistere? La vita ti è stata data per creare, per gioire, per rallegrarti, per celebrare. Quando piangi e ti disperi, quando sei infelice, sei solo. Quando celebri, l'intera esistenza partecipa con te. Solo nella celebrazione incontriamo l'assoluto, l'eterno. Solo celebrando andiamo oltre il cerchio della nascita e della morte.
Commento: In questa carta l'umanità è raffigurata come un arcobaleno di esseri, che danzano intorno al mandala della terra, mano nella mano, gioiosi e grati per il dono della vita. Questa carta raffigura un'epoca di comunicazione, di condivisione delle ricchezze che ognuno di noi porta al Tutto. Qui non esiste alcun aggrapparsi, alcun afferrare: è un cerchio privo della p
aura di sentirsi inferiore o superiore. Allorché riconosciamo la fonte comune della nostra umanità, le comuni origini dei nostri sogni e delle nostre aspirazioni, delle speranze e delle paure, siamo in grado di vedere che siamo tutti uniti gli uni agli altri nel grande miracolo dell'esistenza. Quando sommiamo le nostre straordinarie ricchezze interiori per creare un tesoro d'amore e di saggezza accessibile a tutti, ecco che siamo uniti gli uni agli altri nello squisito intreccio che è la creazione eterna.


Carta 2: il mio cuore nel momento presente


55. LASCIARSI ANDARE
Nell'esistenza nessuno è superiore e nessuno è inferiore. La foglia d'erba e la stella più grande sono assolutamente uguali, ma l'uomo vuole essere superiore agli altri, vuole conquistare la natura, pertanto deve lottare in continuazione. Tutte le difficoltà sono frutto di questa lotta. La persona innocente è quella che ha rinunciato a lottare: non è più interessata a essere superiore, non le interessa più recitare e dimostrare di essere speciale. È diventata simile a una rosa, o a una goccia di rugiada su una foglia di loto; è diventata parte dell'infinito; si è fusa, dissolta, unita con l'oceano, ed è solo un'onda; non ha alcuna idea dell'Io. La scomparsa dell'Io è innocenza.
Commento: In quest'immagine di foglie di loto immerse nella luce dell'alba, possiamo vedere dalle increspature nell'acqua che una goccia di rugiada è appena caduta. È un momento prezioso, un istante di grande intensità. Arrendendosi alla gravità e scivolando dalla foglia, la goccia perde la sua precedente identità e si unisce alla vastità dell'acqua sotto di lei. Possiamo immaginare che, prima di cadere, possa aver tremato, sospesa sulla soglia tra conosciuto e inconoscibile. Scegliere questa carta è un riconoscimento del fatto che qualcosa si è concluso, è completo. Di qualsiasi cosa si tratti - un lavoro, una relazione, una casa che hai amato, qualsiasi cosa ti abbia aiutato a definire chi sei - è tempo di lasciarla andare, concedendoti di sentire la tristezza, ma senza tentare di rimanere aggrappato. Qualcosa di più grande ti aspetta; ci sono nuove dimensioni da scoprire. Hai già superato il punto di nonritorno, e la gravità sta facendo il suo lavoro. Va' con lei... Rappresenta la liberazione.


Carta 3: la mia mente nel momento presente


18. LE VITE PASSATE
Il bambino può diventare consapevole solo se nella sua vita precedente ha meditato a sufficienza, se ha creato sufficiente energia meditativa per lottare contro l'oscurità che la morte porta con sé. Ci si perde semplicemente in un oblio, poi d'acchito ci si trova in un nuovo ventre e si dimentica completamente il vecchio corpo. Esiste uno stacco: questa oscurità, questa incoscienza crea la discontinuità. L'Oriente ha operato strenuamente per penetrare queste barriere - e diecimila anni di lavoro non sono stati vani. Chiunque può penetrare la vita o le vite passate. Ma per farlo dovrai scendere in profondità nella tua meditazione, per due ragioni: se non scendi in profondità, non puoi scoprire la soglia su un'altra vita; in secondo luogo, devi essere in profonda meditazione perché, se scopri la soglia di un'altra vita, la tua mente verrà inondata da una marea di eventi. È abbastanza arduo persino sostenere una sola vita...
Commento: Le mani dell'esistenza assumono la forma dei genitali femminili, l'apertura della ma
dre cosmica, rivelando all'interno una miriade di immagini, volti di altre epoche. Potrebbe essere divertente fantasticare su vite passate famose, ma è solo una distrazione. Ciò che conta veramente è vedere e comprendere gli schemi karmici delle nostre vite, e il loro aver radici in un ciclo ripetitivo e senza fine che ci intrappola in un comportamento inconscio. Le due lucertole arcobaleno poste lateralmente rappresentano ciò che si conosce e ciò che non si conosce: sono i custodi dell'inconscio, e si accertano che noi si sia pronti per una visione, altrimenti sconvolgente. Un'intuizione dell'eternità della nostra esistenza è un dono, e comprendere la funzione del karma nelle nostre vite non è qualcosa che si possa cogliere in base a uno sforzo di volontà. Questo è un invito al risveglio: gli eventi della tua vita cercano di mostrarti uno schema di comportamento antico come il viaggio della tua anima.


Carta 4: la situazione fisica dell'altra persona nel momento presente


2. LA VOCE INTERIORE
Se hai trovato la verità dentro di te non c'è null'altro, in questa intera esistenza, da trovare. La verità opera attraverso di te. Quando apri gli occhi, è la verità che apre i suoi occhi. Quando li chiudi, è la verità che chiude i suoi occhi. Questa è una meditazione potentissima. Se riesci a comprendere questo semplice espediente, non devi fare nulla: qualsiasi cosa farai viene fatta dalla verità. Cammini, è la verità; dormi, è la verità che riposa; parli, è la verità che parla; sei in silenzio, è la verità che è in silenzio. È una delle tecniche di meditazione più semplici. Pian piano si acquieta grazie a questa formula elementare, e alla fine la tecnica non è più necessaria. Quando sei guarito, getti via la meditazione, getti via la medicina. A quel punto vivi in quanto verità vivo, radiante, appagato, estatico, un vero e proprio inno alla vita. Tutta la tua esistenza diventa una preghiera non espressa a parole; oppure, è meglio dire una devozione, una grazia, una bellezza che non appartiene al nostro mondo terreno, un raggio di luce che proviene dall'aldilà e si irradia nell'oscurità del nostro mondo.
Commento: La Voce Interiore non parla usando parole bensì il linguaggio senza parole del cuore. é
simile a un oracolo che dice solo la verità. Se avesse un volto, assomiglierebbe a quello che vedi al centro di questa carta: attento, presente, all'erta, e in grado di accettare sia l'oscurità che la luce, simbolizzate dalle due mani che tengono il cristallo. Il cristallo stesso rappresenta la chiarezza che proviene dalla trascendenza di tutte le dualità. La Voce Interiore può anche essere giocosa, poiché si immerge profondamente nelle emozioni e torna a emergere per librarsi in volo verso il cielo, come fanno i due delfini che danzano nelle acque della vita. Ed essa è connessa con il cosmo attraverso la luna crescente che la incorona, e con la terra, rappresentata dalle foglie verdi del chimono. Nella nostra vita ci sono momenti in cui un numero eccessivo di voci sembra tirarci da una parte e dall'altra. La nostra confusione in simili situazioni è un monito a ricercare il silenzio e a centrarci interiormente. Solo così possiamo sentire la nostra verità.


Carta 5: il cuore dellìaltra persona nel momento presente

9. LA SOLITUDINE
Quando sei solo, non sei solo, ti senti semplicemente isolato ed esiste un'incredibile differenza tra l'essere soli e il sentirsi isolati. Quando ti senti isolato, pensi all'altro, ne senti la mancanza: si tratta di una condizione negativa. Hai la sensazione che le cose andrebbero meglio, se l'altro fosse presente un amico, tua moglie, tua madre, la persona amata, il marito. Sarebbe meglio se l'altro fosse presente, ma l'altro non c'è. Sentirsi isolati, soli è frutto dell'assenza dell'altro. La solitudine è la presenza di se stessi: è un fenomeno estremamente positivo; è una presenza, una presenza che straripa. Sei così carico di presenza che puoi colmarne l'intero universo, per cui non hai bisogno di nessuno.
Commento: Quando vicino a noi non c'è alcun “altro che abbia rilievo”, possia
mo sentirci soli, oppure godere la libertà che la solitudine porta con sé. Quando non troviamo alcun sostegno tra gli altri per le verità che percepiamo profondamente dentro di noi, possiamo sentirci isolati e amareggiati, oppure celebrare il fatto che la nostra visione è salda a sufficienza da sopravvivere al potentissimo bisogno umano di essere approvati dalla famiglia, dagli amici o dai colleghi. Se in questo momento ti stai confrontando con una situazione simile, sii consapevole di come scegli di vedere la tua "solitudine' e assumiti la responsabilità per la scelta che hai fatto.


Carta 6: la mente dell'altra persona nel momento presente

72. L'OUTSIDER
Dunque ti senti un outsider. È un bene! È solo un periodo di transizione. Ora devi stare attento a non imbottirti di dolore e miserie. Ora che Dio non c'è più, chi potrà consolarti? Ma non hai bisogno di alcuna consolazione. L'umanità è maturata. Sii un uomo, sii una donna, e reggiti sulle tue gambe... Il solo modo per essere connessi all'esistenza è scendere in se stessi, poiché lì, al centro, sei ancora connesso. Dal punto di vista fisico, sei stato staccato da tua madre; quello stacco era assolutamente necessario per fare di te un individuo, con un proprio diritto a esistere. Tuttavia, non sei slegato dall'universo, il tuo legame con l'universo si fonda sulla consapevolezza. Non lo puoi vedere, pertanto devi scendere nel profondo, con immensa attenzione, con piena coscienza, con una presenza attenta, osservando come un testimone distaccato - allora scoprirai quel vincolo. Il buddha è quella connessione!
Commento: Il bambino raffigurato in questa carta è fermo da un lato del cancello, e guarda dall'altra parte. È molto piccolo, ed è fermamente convinto di non poter passare: non riesce a vedere che la catena che tiene chiuso il cancello è priva di lucchetto. La sola cosa che deve fare è aprirlo. Ogni volta che ci sentiamo "tagliati fuori" o esclusi, in noi insorge la sensazione di essere un bambino piccolo e inerme, impotente. Non deve sorprendere, in quanto questa sensazione è profondamente radicata nelle esperienz
e della prima infanzia. Il problema è questo: poiché è una sensazione tanto profondamente radicata in noi, continua a girare e girare nell'arco della nostra esistenza, come un nastro registrato. In questo momento, hai l'opportunità di fermare il nastro, di smettere di tormentarti con l'idea di non essere "abbastanza" per essere accettato e incluso. Riconosci che le radici di queste sensazioni sono nel passato, e lascia andare quella vecchia sofferenza. Ciò ti darà la chiarezza di vedere in che modo puoi aprire il cancello ed essere ciò che da lungo tempo aspiri a diventare.


Carta 7: l'unione, la fusione e l'intimità nella vostra relazione

45. IN VIAGGIO
La vita è una continuità eterna e perenne. Non esiste una destinazione finale verso cui sia diretta. Il semplice pellegrinaggio, il viaggio in sé è vita, senza raggiungere alcuna meta, alcuna destinazione - il semplice danzare e partecipare al pellegrinaggio, muoversi con gioia, senza preoccuparsi di alcuna meta. Cosa faresti una volta raggiunta una destinazione? Nessuno lo ha mai chiesto, perché tutti si sforzano di avere una destinazione nella vita. Ma le implicazioni... Se veramente raggiungi una meta, poi che farai? Sarai in un bell'imbarazzo. Nessun luogo dove andare - hai raggiunto la destinazione finale - e, durante il viaggio, hai perso ogni cosa. Hai dovuto perdere ogni cosa. Pertanto, ritto in piedi e privo di tutto nella meta finale raggiunta, avrai proprio l'aria da idiota: che senso aveva tutto questo? Hai sudato tanto, e ti sei preoccupato tanto, e questo è il risultato?
Commento: La minuscola figura in cammino sul sentiero in questo splendido paesaggio non si preoccupa affatto della meta. Lui o lei sa che il viaggio in sé è la meta; il pellegrinaggio in quanto tale è il luogo sacro. Ogni passo lungo il sentiero è importante in se stesso. Quando questa carta compare in una lettura, indica che è tempo di mutamento. Può essere un movimento fisico da un luogo all'altro, oppure un movimento interiore da uno stile di vita a un altro. Ma in ogni caso, questa carta promette che il viaggio sarà facile e port
erà con sé un senso di avventura e di crescita; non sarà necessario lottare o pianificare troppo. La carta del Viaggio ci ricorda anche di accettare e di abbracciare il nuovo, così come facciamo allorché viaggiamo in un altro Paese, con cultura e ambiente diversi da quello a cui siamo abituati. Quest'atteggiamento di apertura e di accettazione fa avvicinare a noi nuovi amici e introduce nuove esperienze nella nostra vita.


Carta 8: l'alchimia della relazione e la trasformazione nella vostra relazione

41. PARTICIPAZIONE
Hai mai visto lo svanire della notte? Pochissime persone diventano consapevoli persino di cose che accadono ogni giorno. Hai mai visto avvicinarsi la sera? La notte fonda e il suo canto? Il sorgere del sole e la sua bellezza? Ci comportiamo praticamente come ciechi. In un mondo così bello, viviamo nelle piccole pozze della nostra infelicità. Ti è familiare, pertanto, anche se qualcuno vuole tirarti fuori, opponi resistenza. Non vuoi che ti si tiri fuori dalla miseria, dalla sofferenza. Altrimenti, esiste così tanta gioia tutt'intorno, devi solo esserne consapevole e diventare un partecipante, non essere più uno spettatore. La filosofia è speculazione, lo Zen è partecipazione. Partecipa alla notte che se ne va, partecipa alla sera che scende, partecipa alle stelle e alle nuvole; fai della partecipazione il tuo stile di vita, e l'intera esistenza diventerà una gioia e un'estasi senza proporzioni. Non avresti mai potuto sognare un universo migliore.
Commento: In questo mandala, ogni figura tiene la mano sinistra rivolta verso l'alto, in un'atteggiamen
to di ricettività, e la destra verso il basso, nell'atto di donare. Il cerchio completo crea un potentissimo campo energetico che assume la forma del doppio dorje, il simbolo tibetano del fulmine. Questo mandala ha una qualità simile a quella del campo energetico che si forma intorno a un buddha, in cui tutti gli individui che prendono parte al cerchio danno un contributo unico per creare un tutto unificato e vitale. È simile a un fiore, la cui totalità è ancor più bella della somma delle sue parti, e al tempo stesso fa risaltare di più la bellezza di ogni singolo petalo. In questo momento hai un'opportunità di partecipare con gli altri, dando il tuo contributo per creare qualcosa di più grande e di più bello di ciò che ognuno di voi possa mai fare da solo. La tua partecipazione non solo ti nutrirà, ma darà anche al Tutto qualcosa di prezioso.


Carta 9:
le beatitudini, i benefici e i doni della vostra relazione


4. IL RIBELLE
La gente ha paura, una paura terrea di coloro che conoscono se stessi. Quegli esseri hanno un potere ben preciso, un'aura e un magnetismo, un carisma in grado di sradicare i giovani e coloro che sono vivi dalla prigione delle tradizioni. L'illuminato non può essere ridotto in schiavitù questa è la difficoltà e non può essere imprigionato, ogni genio che abbia conosciuto qualcosa della sfera interiore sarà inevitabilmente qualcosa che è difficile assimilare; sarà una forza che crea scompiglio. E le masse non vogliono essere disturbate, anche se vivono nell'infelicità; sono miserabili, ma ci hanno fatto l'abitudine. E chiunque non sia infelice sembra un estraneo. L'illuminato è lo straniero per eccellenza nel mondo: non sembra appartenere a nessuno. Nessuna organizzazione lo confina, nessuna comunità, nessuna società, nessuna nazione.
Commento: La figura potente e autorevole di questa carta è evidentemente padrona del proprio destino. Sulle spalle ha un emblema del sole, e la torcia che tiene nella mano destra simboleggia la luce della su
a verità, conseguita grazie a fatiche immani. Che sia ricco o povero, il Ribelle è un vero imperatore poiché ha spezzato le catene dei condizionamenti e delle opinioni della società repressiva. Egli ha dato forma a se stesso, abbracciando tutti i colori dell'arcobaleno, emergendo dall'oscurità e dalle radici informi del suo passato inconsapevole e sviluppando ali con cui volare alto nel cielo. Il suo stesso modo di essere è ribelle non perché lotti contro qualcuno o qualcosa, ma perché ha scoperto la propria vera natura ed è determinato a vivere in base a essa. L'aquila è il suo spirito animale, un messaggero tra la terra e il cielo. Il ribelle ti sfida a essere coraggioso a sufficienza per assumerti la responsabilità di ciò che sei e per vivere in funzione della tua verità.


Carta 10:
l'unione, la fusione e l'intimità nell'intenzione spirituale interiore del vostro rapporto


61. RIMANDARE
Rimandare è semplicemente stupido. Anche domani dovrai decidere, perché dunque non farlo oggi? E pensi forse che domani sarai più saggio di oggi?
Pensi che domani sarai più vivo di oggi? Pensi che domani sarai più giov
ane di oggi, più fresco? Domani sarai più vecchio, avrai meno coraggio; domani avrai più esperienza, più astuzia; domani la morte sarà più vicina - inizierai a titubare, avrai più paura. Non rimandare mai a domani. E chi può dirlo? Il domani può venire, come può non venire. Se devi decidere, devi decidere in questo preciso istante. Il dottor Vogel, di professione dentista, conclude la visita a una ragazza molto avvenente dicendo: “Signorina Baseman, temo che dovrò estrarle il dente del giudizio!” “Mio Dio!” esclama la ragazza “preferisco avere un bambino!” “Come desidera,” replica il dottor Vogel, “veda di decidersi, in modo che possa sistemare la poltrona di conseguenza.” Decidi. Non continuare a rimandare all'infinito!
Commento: La donna di questa immagine sta vivendo all'interno di un paesaggio grigio, denso di nuvole irreali e frammentate. Attraverso il riquadro della finestra può vedere i colori e la luce e la vitalità ma, sebbene voglia oltrepassare quella finestra - come dimostrano i colori dell'arcobaleno che compaiono sul suo vestito - non riesce a farlo. Nella sua mente c'è ancora troppo rimuginare, troppi “e se?”. Si dice che “il domani non arriva mai”, ma per quanto venga ripetuto, sembra che la maggior parte di noi tenda a dimenticare la verità di questo detto. Di fatto, il solo e unico risultato del rimandare le cose è, nel momento presente, una sensazione opaca e deprimente d'incompletezza e di non riuscire a muoversi. Il sollievo e il senso d'espansione che proverai una volta messe da parte tutte le titubanze che t'impediscono di agire nel presente, ti porteranno a chiederti perché mai tu abbia aspettato tanto a lungo.


Carta 11: l'alchimia della relazione e la trasformazione nell'intenzione spirituale interiore del vostro rapporto

47. REPRESSIONE
In sanscrito viene chiamata “alaya vigyan”: lo scantinato nel quale getti ciò che vuoi fare ma non puoi, a causa delle condizioni sociali, della cultura, della civiltà. Quelle cose però continuano ad accumularsi laggiù, e intaccano le tue azioni, la tua vita, in maniera estremamente indiretta. Non possono fronteggiarti a viso aperto, direttamente - le hai spinte a forza nell'oscurità - ma da quella zona oscura continuano a influenzare il tuo comportamento. Sono pericolose; è pericoloso conservare dentro di te tutte queste inibizioni. È possibile che siano queste le cose che arrivano al culmine, quando una persona impazzisce. La follia non è altro che tutte queste cose represse giunte a un punto in cui non riesci più a controllarle. Eppure, la follia è accettata, e la meditazione no - e la meditazione è il solo modo per essere assolutamente sani di mente.
Commento: La figura di questa carta è letteralmente avvinta nei propri nodi. La sua luce brilla ancora all'interno, ma essa ha represso la propria vitalità nel tentativo di corrispondere a una infinità di richieste e di aspettative. Ha rinunciato a tutto il suo potere e alla propria visione per essere accettata proprio da quelle forze che l'hanno imprigionata. Il pericolo nel reprimere la propria energia naturale in questo modo appare evidente nelle crepe prodotte da un'eruzione vulcanica che sta per verificarsi ai confini dell'immagine. Il vero messaggio di questa carta è un invito a trovare uno sfogo benefico a questa esplosione potenziale. È essenziale trovare un modo per scaricare la tensione o lo stress che si possono essere accu
mulati all'interno. Picchia un cuscino, salta, vai in un luogo deserto e urla al cielo vuoto - qualsiasi cosa, pur di scuotere la tua energia e permetterle di circolare liberamente. Non aspettare che si verifichi una catastrofe.


Carta 12: le beatitudini; i benefici e i doni della relazione nell'intenzione spirituale interiore del vostro rapporto

43. SUCCESSO
Osserva le onde dell'oceano. Più si elevano verso l'alto, più profondo è il riflusso che segue. Per un istante sei l'onda, l'attimo dopo sei la scia vuota che segue. Godi entrambe le cose, non assuefarti a nessuna delle due. Non dire: “Vorrei essere sempre sulla vetta”. Non è possibile. Cerca di capire questo fatto: non è possibile. Non è mai accaduto e non accadrà mai. È semplicemente impossibile - non è nella natura delle cose. Allora che fare? Goditi la vetta finché dura e poi, quando viene, goditi la valle. Che male c'è nella valle? Cosa c'è di male nell'essere giù? È un rilassamento. Una vetta è eccitazione, e nessuno può vivere in uno stato di continua eccitazione.
Commento: Questa figura è chiaramente 'in cima al mondo' in questo momento, e il mondo intero sta celebrando il suo successo con una parata! Grazie alla tua disponibilità ad accettare le sfide più recenti della vita, adesso sei - o lo sarai molto presto - in grado di goderti un meraviglioso giro in groppa alla tigre del successo. Dai il benvenuto a quest'opportunità, godila e condividi con gli altri la tua gioia - ma ricorda che tutte le fantasmagoriche parate hanno un inizio e una fine. Se lo tieni a mente, e spremi ogni goccia del nettare di felicità che stai sperimentando in questo momento, sarai in grado di accogliere il futuro, quando verrà, senza rimpianti. Ma non farti tentare dalla voglia di aggrapparti a questo momento di abbondanza, né tentare di avvolgerlo nella plastica per farlo durare per sempre... La più grande saggezza da tenere in mente rispetto a tutti i fenomeni che accompagnano la parata della vita - che siano valli o vette - è che “anche questo passerà”. Certo, celebra pure, e continua a cavalcare la tigre.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

cammeeeeela ma che fine facesti? fatti viva ogni tanto!! e collegati a sto caxx e msn XD
cia scè!!! XD